San Fiorenzo, abate

Liturgia della Parola

Is 48,17-19; Sal 1; Mt 11,16-19

La Parola del Signore

…è ascoltata

In quel tempo, Gesù disse alla folla: «A chi posso paragonare questa generazione? È simile a bambini che stanno seduti in piazza e, rivolti ai compagni, gridano: “Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo cantato un lamento e non vi siete battuti il petto!”.È venuto Giovanni, che non mangia e non beve, e dicono: “È indemoniato”. È venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e dicono: “Ecco, è un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori”. Ma la sapienza è stata riconosciuta giusta per le opere che essa compie».

…è meditata

Le parole di Gesù sono forti, e anche un po’ amare per noi. Che cosa rimprovera? La durezza di cuore, quella malattia dello spirito dell’uomo che impedisce di riconoscere Dio quando Egli si rende presente in qualche modo. Si potrebbe pensare che forse è Dio che sbaglia il modo, ma Gesù lo dice chiaramente: “Giovanni faceva in un modo e lo avete accusato; io faccio in un altro, e non vi va bene lo stesso”. Queste parole sono in continuità con le beatitudini, poiché solo i poveri in spirito saranno capaci di riconoscere Gesù, perché sentono il bisogno di essere salvati. Gli altri, la folla (e forse anche noi) sono quelli che in realtà non hanno veramente bisogno di Lui… Non abbiamo bisogno di Lui per vivere il nostro quotidiano, per godere appieno della nostra vita senza perdere niente. Cerchiamo senza dubbio una risposta, un Dio che ci dia ciò che desideriamo, ma ci perdiamo nelle nostre interpretazioni, nelle nostre idee, e non vediamo invece quando Egli si dà a noi, in un modo diverso da come immaginavamo. Diverso, cioè che ci sconvolge ed è differente dalle nostre idee: perché se Dio non ci sconvolgesse, se facesse solo quello che noi riteniamo giusto, che Dio sarebbe? Non sarebbe solo il Dio della nostra testa? Ma allora, non saremmo, forse, noi il nostro Dio?

…è pregata

Dammi il tuo Spirito, Signore,
perché sappia seguire Te
senza seguire me.
Dammi la tua mente, Signore,
perché sappia capire come sei
e comprendere che senza di Te io non sono nulla.
Dammi il tuo cuore, Signore,
perché sappia essere insoddisfatto di me
e abbracciare e amare Te.
Amen.

…mi impegna

Prego con l’inno alla Sapienza (Sap 9,1-12).