San Costantino, re e martire

Liturgia della Parola

2Cr 36,14-16.19-23; Sal 136; Ef 2,4-10; Gv 3,14-21

La Parola del Signore

…è ascoltata

In quel tempo, Gesù disse: «Come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna.
Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio. E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio».

…è meditata

Racconta il Libro dei Numeri 21,4-9 che durante il cammino nel deserto il popolo ebraico, in seguito alla sua mormorazione per la durezza del viaggio, fu punito da Dio con l’invio di serpenti velenosi. Per non far perire tutto il popolo, Dio concesse a Mosè di fare un serpente di bronzo e di metterlo sopra un’asta, cosicché chiunque lo avesse guardato, sarebbe stato guarito.
Quest’episodio è utilizzato da Gesù nel colloquio con Nicodemo applicandolo a se stesso: egli, come il serpente, sarà innalzato (sulla croce), perché chiunque crede in lui sia salvato. L’evangelista Giovanni usa non a caso il verbo “innalzare” per indicare la morte in croce di Gesù. Con essa, infatti, si compie il primo atto della sua glorificazione, del suo ritorno al Padre, in quella gloria che egli aveva accanto a lui «prima che il mondo fosse» (Gv 17,5). In Gv 31,32 Gesù dirà ancora, che con la sua morte il «principe del mondo» sarebbe stato vinto ed egli avrebbe attirato tutti a sé. Ecco perché il giudizio di Dio su ogni uomo non è solo quello alla fine del mondo, esso ha inizio già “ora”. Il criterio è la fede in Gesù: chi crede in lui è già salvato da Dio, chi lo rifiuta volge le spalle alla luce ed è condannato.

…è pregata

O Padre,
che hai voluto salvare il mondo
per mezzo di Gesù,
non permettere che il nostro sguardo si allontani da lui,
luce e verità della nostra vita.
Amen.

…mi impegna

A «fare la verità», ad operare il bene e volgere le spalle alle tenebre del male.