San Giuseppe , sposo della Beata Vergine Maria

Liturgia della Parola

2Sam 7,4-5a.12-14a.16; Sal 88; Rm 4,13.16-18.22; Lc 2,41-51a

La Parola del Signore

…è ascoltata

I genitori di Gesù si recavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono secondo la consuetudine della festa. Ma, trascorsi i giorni, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. Credendo che egli fosse nella comitiva, fecero una giornata di viaggio e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme. Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l’udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte. Al vederlo restarono stupiti, e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». Ed egli rispose loro: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro. Scese dunque con loro e venne a Nàzaret e stava loro sottomesso.

…è meditata

Insolita, per il tempo liturgico che stiamo vivendo, è la festa di San Giuseppe. In fondo si tratta della celebrazione di un mistero dell’infanzia di Gesù. Questo, però, ci deve fare riflettere sul fatto che la Chiesa, nel far memoria della storia della salvezza, non guarda tanto ai singoli fatti o uomini che la attuano, quanto all’unità del messaggio evangelico: Gesù Cristo, il Figlio di Dio, si è voluto fare Figlio dell’uomo. Gesù che si è incarnato nel seno di Maria Vergine, che è nato a Betlemme, che ha avuto San Giuseppe come padre putativo, è lo stesso Gesù che agonizza nell’orto degli ulivi, che viene imprigionato, flagellato, giudicato, condannato e fatto giungere fino al Calvario per essere ucciso in croce. San Giuseppe in tutto questo è, e rimane fino alla fine, il servo fedele e saggio che il Signore ha posto a capo della sua famiglia. Egli prepara nel silenzio operoso il Bambino che Dio gli ha affidato ad affrontare la vita con gli strumenti dell’umano lavoro. È il privilegiato testimone della verginità della sua sposa Maria ed il depositario delle promesse. Teme di non farcela; non comprende tutto e subito; si affida semplicemente a Dio e di lui solo si fida. Per questa obbedienza di Giuseppe si realizza anche la mia redenzione.

…è pregata

San Giuseppe,
sposo di Maria e padre putativo di Gesù,
insegnami come si obbedisce al Signore.
Tu che sei l’uomo giusto
insegnami a vivere rettamente in questo mondo
e a saper riconoscere la chiamata di Dio.
Tu che hai guidato la santa famiglia di Nazareth
guida i miei passi
perché possano percorrere non le mie strade
ma quelle che il Signore ha tracciato per me.
Amen.

…mi impegna

L’obbedienza qualifica la mia vita di cristiano. Voglio esercitarmi a viverla per assomigliare un po’ di più a Gesù, a Maria e a Giuseppe. In ogni contrarietà dirò: Signore sia fatta la tua volontà.