Santa Cristina, martire

Liturgia della Parola

Ez 47,1-9.12; Sal 45; Gv 5,1-3a.5-16

La Parola del Signore

…è ascoltata

Era un giorno di festa per i Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. A Gerusalemme, presso la porta delle Pecore, vi è una piscina, chiamata in ebraico Betzatà, con cinque portici, sotto i quali giaceva un grande numero di infermi, ciechi, zoppi e paralitici. Si trovava lì un uomo che da trentotto anni era malato. Gesù, vedendolo giacere e sapendo che da molto tempo era così, gli disse: «Vuoi guarire?». Gli rispose il malato: «Signore, non ho nessuno che mi immerga nella piscina quando l’acqua si agita. Mentre infatti sto per andarvi, un altro scende prima di me». Gesù gli disse: «Àlzati, prendi la tua barella e cammina ». E all’istante quell’uomo guarì: prese la sua barella e cominciò a camminare. Quel giorno però era un sabato.
Dissero dunque i Giudei all’uomo che era stato guarito: «È sabato e non ti è lecito portare la tua barella». Ma egli rispose loro: «Colui che mi ha guarito mi ha detto: “Prendi la tua barella e cammina”». Gli domandarono allora: «Chi è l’uomo che ti ha detto: “Prendi e cammina”?». Ma colui che era stato guarito non sapeva chi fosse; Gesù infatti si era allontanato perché vi era folla in quel luogo. Poco dopo Gesù lo trovò nel tempio e gli disse: «Ecco: sei guarito! Non peccare più, perché non ti accada qualcosa di peggio». Quell’uomo se ne andò e riferì ai Giudei che era stato Gesù a guarirlo. Per questo i Giudei perseguitavano Gesù, perché faceva tali cose di sabato.

…è meditata

Nella zona a Nord-Est del Tempio di Gerusalemme vi era il quartiere di Betesda, con una porta da cui si facevano entrare le pecore destinate al sacrificio e un enorme bacino diviso in due grandi vasche, da cui l’acqua defluiva verso la zona del santuario. Alle acque della piscina (di cui si vedono oggi i resti archeologici presso la proprietà dei Padri Bianchi) una tradizione popolare attribuiva potere di guarigione nel momento in cui un angelo invisibile le agitava (forse gorgogliavano per una polla intermittente). Per questo motivo diversi malati soggiornavano sotto i portici.
Tra questi un paralitico piuttosto passivo e ormai rassegnato, tanto che è Gesù a chiedere se vuole guarire.
Dal seguito dell’episodio si capisce che la finalità dell’evangelista non è tanto quella di raccontare un miracolo, quanto quella di mettere in evidenza (come accade per altri miracoli anche nei Sinottici, cf. Lc 13,10-17) il potere di Gesù rispetto alla legge del sabato.
Alcuni Padri della Chiesa hanno voluto vedere in questo racconto un significato battesimale: mentre le acque del giudaismo non erano state capaci di guarire l’infermo, la grazia di Gesù lo salva.

…è pregata

Insegnami, Signore,
a non essere passivo di fronte al mio male,
ma a cercare te, medico misericordioso.
Amen.

…mi impegna

A fare memoria dell’acqua battesimale che mi ha dato la grazia di essere salvato dal peccato.