San Giovanni Nepomuceno, vescovo

Liturgia della Parola

1 Gv 3, 11-21; Sal 99; Gv 1, 43-51

La Parola del Signore

…è ascoltata

In quel tempo, Gesù volle partire per la Galilea; trovò Filippo e gli disse: «Seguimi!». Filippo era di Betsàida, la città di Andrea e di Pietro. Filippo trovò Natanaèle e gli disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè, nella Legge, e i Profeti: Gesù, il figlio di Giuseppe, di Nàzaret».
Natanaèle gli disse: «Da Nàzaret può venire qualcosa di buono?». Filippo gli rispose: «Vieni e vedi». Gesù intanto, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un israelita in cui non c’è falsità». Natanaèle gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi». Gli replicò Natanaèle: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!». Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto l’albero di fichi, tu credi? Vedrai cose più grandi di queste!». Poi gli disse: «In verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo».

…è meditata

Gesù continua a raccogliere attorno a sé discepoli e amici. A Betsaida, la città di Andrea e Pietro, chiama Filippo. Chi incontra Gesù chiama altri a seguirlo. Filippo passa la parola a Natanaele che è uno studioso della Bibbia. L’espressione “stare sotto il fico” significava gustare la dolcezza della Parola di Dio contenuta nella Bibbia. Per questo a Filippo che gli annuncia: “Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè, nella legge, e i profeti, Gesù, il figlio di Giuseppe, di Nazaret”, da profondo conoscitore della Bibbia, obietta: “Da Nazaret può uscire qualcosa di buono?”. Nazaret, infatti, non era mai citata nell’Antico Testamento.
Filippo taglia corto invitandolo a conoscerlo: “Vieni e vedi”. Gesù lo loda per la sua schiettezza chiamandolo “un vero israelita in cui non c’è inganno”. Alla Risposta di Natanaele: “come mi conosci?”, Gesù risponde: “Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto il fico”. Mentre Natanaele legge la Bibbia, senza saperlo incontra Gesù: la conoscenza della Bibbia è conoscenza di Gesù. Come la sua ignoranza è l’ignoranza di Cristo, come affermava S. Girolamo. Dinanzi a Gesù la Parola fatta carne, pronuncia la sua professione di fede: “Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!”. E Gesù lo inizia a scoperte sempre più grandi: “vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sul Figlio dell’uomo”. È il richiamo alla teofania di Giacobbe. L’Antico Testamento trova la sua pienezza in Gesù di Nazaret che lo porta a compimento.

…è pregata

Signore Gesù, guidami alla scoperta della tua persona
divina. Fa che, leggendo la tua parola presente nella
Bibbia, io scopra il tuo volto e avverta la tua presenza
nella mia vita. Donami di non fermarmi mai nella
ricerca e nell’esperienza viva di te che vuoi entrare in
comunione con me. Amen.

…mi impegna

Non tralascerò di leggere ogni giorno la Bibbia per crescere di più nella conoscenza di Gesù.