Dt 26,16-19; Sal 118; Mt 5,43-48

La Parola del Signore

…è ascoltata

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo” e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete?
Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario?
Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».

…è meditata

Il cristianesimo non è la religione dei servi che si mortificano e si umiliano e non reagiscono; non è “la morale dei deboli che nega la gioia di vivere” (Nietzsche), ma la gioia degli uomini totalmente liberi, padroni delle proprie scelte anche davanti al male, capaci di disinnescare la spirale della vendetta e di inventare reazioni nuove attraverso la creatività dell’amore, che non ripaga con la stessa moneta, scombina le regole ma poi rende felici.
“Amerai il prossimo e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici”. La proposta di Gesù alla luce del discorso della montagna, tende ad eliminare il concetto stesso di nemico. La radicalità della proposta del Vangelo raggiunge qui il suo più alto grado.
Verrebbe quasi di chiamarla utopia se non fosse che Gesù ha Lui per primo vissuto integralmente questa etica dell’amore assoluto e incondizionato: egli non si oppone al malvagio, egli porge l’altra guancia, lascia il mantello a chi gli strappa la tunica. Dunque, amare i nemici, pregare per loro “affinché siate figli dello stesso padre vostro che è nei cieli”. La meta è quella di seguire e imitare il Padre. Se non impariamo ad amare, ad accogliere, a sostenere, a rispettare chi è diverso da noi, saremo sempre vittime dell’odio. Lo stesso odio che divide le famiglie, che serpeggia nelle nostre strade, che sfocia nei conflitti sociali, nelle guerre, nel terrorismo.
La pace interiore e quella sociale si costruiscono soltanto su un amore capace di oltrepassare ogni barriera, un amore possibile perché in ogni uomo abita lo Spirito Santo. “Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il padre vostro celeste”. Ma nessuno potrà mai esserlo, è come se Gesù ci domandasse l’impossibile.
Non dice “quanto Dio” ma “come Dio”, con quel suo stile unico che Gesù traduce con queste parole: siate come Lui “che fa sorgere il sole sui buoni e sui cattivi”.
Così farò anch’io, farò sorgere un po’ di sole, un po’ di speranza, un po’ di luce a chi ha solo buio davanti a sé; trasmetterò il calore della tenerezza, l’energia della solidarietà. Testimone che la giustizia è possibile, che si può credere nel sole anche quando non splende, nell’amore anche quando non si sente!

…è pregata

Signore, donami la capacità di saper fare silenzio in
me per vincere il mormorio del mio egoismo; fa’ che
sia capace di parole di vita e di serenità. Amen.

…mi impegna

Oggi farò attenzione a che le mie parole siano animate dall’amore senza cadere nel laccio del giudizio.