Liturgia della Parola

1Gv 2,12-17; Sal 95; Lc 2,36-40

La Parola del Signore

…è ascoltata

[Maria e Giuseppe portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore.] C’era una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme.
Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.

…è meditata

Anche lei si mise a lodare. L’anziana Anna ha visto il suo amico Simeone profetizzare tenendo in braccio un bambino. Non ha capito bene cosa sta succedendo ma si unisce, si aggrega. Se gioisce Simeone dev’essere successo qualcosa di importante! Anna è un’assidua frequentatrice del tempio, da quando è rimasta vedova. Come succede anche nelle nostre parrocchie, spesso frequentate da vedove fedeli alla messa quotidiana. Ma, rompendo uno stereotipo che giudica come pettegole le persone troppo assidue alle funzioni, invece di passare il tempo a sparlare degli altri, Anna loda il Signore. Quanto è bello vedere persone anziane che, invece di passare il tempo a lamentarsi delle cose che non vanno e degli acciacchi dell’età, a volte legittimamente!, lodano il Signore per i tanti doni ricevuti! Concludiamo questo anno un po’ più adulti… o vecchi. Chiediamo ad Anna di vedere la salvezza, di non vedere la catastrofe, di individuare l’opera di Dio in noi e attorno a noi, senza cedere alla tentazione del pessimismo, senza dare spazio alla cupezza. Lasciamo che sia Anna a condurci verso il nuovo anno.

…è pregata

Vieni a liberarci, noi siamo sempre più schiavi: e dunque vieni sempre, Signore. Vieni a consolarci, noi siamo sempre più tristi: e dunque vieni sempre, Signore. Amen.

…mi impegna

Siamo sempre grati al Signore per quanto più conta nella vita. La gratitudine vigila perché nulla di prezioso vada perduto.