Liturgia della Parola

Is 11,1-10; Sal 71; Lc 10,21-24

La Parola del Signore

…è ascoltata

In quella stessa ora Gesù esultò di gioia nello Spirito Santo e disse: «Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo». E, rivolto ai discepoli, in disparte, disse: «Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. Io vi dico che molti profeti e re hanno voluto vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascolta ascoltarono».

…è meditata

Beati i nostri occhi perché vedono le meraviglie compiute dal Signore in noi!
Beati i nostri orecchi che nuovamente ascoltano l’annuncio della salvezza!
Beati noi che abbiamo la gioia di ricominciare un periodo di preparazione al Natale, che vogliamo ancora far nascere Dio nei nostri cuori, che non vogliamo lasciarci spegnere dalla tristezza di una festa sempre meno cristiana, sempre più banale e vuota!
Gesù esulta di gioia nello Spirito riconoscendo la strategia del Padre: non sono gli esperti religiosi, i farisei e gli scribi ad accogliere la Parola, ma gli ultimi, i poveri, i dimenticati. E questa logica già si pregusta nel Natale: è un’adolescente di Nazareth a ricevere il compito di accogliere il Messia, sono i poveri che vivranno l’esperienza della nascita di Dio nelle grotte di Betlemme.
Natale, per molte persone che vivono sole o scoraggiate, rappresenta il peggior giorno dell’anno. Eppure proprio loro sono i destinatari dell’attenzione e della compassione di Dio.
Gioiamo sin d’ora per questa attenzione che Dio solo sa dare agli sconfitti di tutti i tempi.
Beati noi che conosciamo il volere di Dio!
[Paolo Curtaz]

…è pregata

Guarisci i miei occhi
e parteciperò alla gioia della tua luce.
Oh, quanto sei elevato!
Eppure gli umili di cuore
sono la tua casa,
Tu, infatti, sollevi chi è caduto,
e non cadono quanti hanno in te la loro grandezza.
[Sant’Agostino, Confessioni,11,31,41]

…mi impegna

Questa sera, prima di addormentarmi, mi soffermerò su tutto il bene che Dio mi ha regalato oggi, senza fermarmi sulle fatiche e sulle sofferenze.