“Molti dei suoi discepoli, dopo aver ascoltato, dissero: «Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?». Gesù, sapendo dentro di sé che i suoi discepoli mormoravano riguardo a questo, disse loro: «Questo vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dell’uomo salire là dov’era prima? È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita. Ma tra voi vi sono alcuni che non credono». Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. E diceva: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre». Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui. Disse allora Gesù ai Dodici: «Volete andarvene anche voi?». Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio».
Gv 6, 60- 69

Come vivere questa Parola?

Quanta tristezza traspare dal volto di Gesù in questa pagina di Vangelo! Oramai i Giudei lo hanno rifiutato e i discepoli non riescono a capirlo. Dicono: «Questo discorso è duro, chi può ascoltarlo?» (6, 60). Gesù, che ?sa quello che c’è nell’uomo? (2,25), li guarda e si accorge che stanno mormorando contro di lui e dice: «Questo vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dell’uomo salire in cielo dov’era prima?» (6,62). Annuncia loro quell’evento che darà la pienezza della rivelazione del suo mistero, ma che può essere accolto soltanto da coloro che si lasciano guidare dallo Spirito Santo, perché «le sue parole sono spirito e vita» (6,63). Bisogna lasciarsi ?ammaestrare dal Padre? e non chiudersi in ragionamenti puramente umani: «La debolezza umana (la carne) non giova a nulla» (6, 63). Se non abbiamo il coraggio di aprirci con umiltà alla Grazia, facilmente cediamo alla fatica di non accogliere Gesù senso della nostra vita e della nostra gioia.

La voce di Papa Francesco

“Sempre le parole di Gesù ci mettono in crisi, per esempio davanti allo spirito del mondo, alla mondanità. (…) Di fronte a queste defezioni, Gesù non fa sconti e non attenua le sue parole (…) e dice ai Dodici: «Volete andarvene anche voi?» (v. 67).

A questo punto Pietro fa la sua confessione di fede a nome degli altri Apostoli: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna» (v. 68). Non dice ?dove andremo??, ma ?da chi andremo??. (…) Abbiamo bisogno di Gesù, di stare con Lui, di nutrirci alla sua mensa, alle sue parole di vita eterna! Credere in Gesù significa fare di Lui il centro, il senso della nostra vita. Cristo non è un elemento accessorio (…). Legarsi a Lui, in un vero rapporto di fede e di amore, non significa essere incatenati, ma profondamente liberi, sempre in cammino. Ognuno di noi può chiedersi: chi è Gesù per me? (…) E’ veramente quella persona che mi ama che ha dato la sua vita per me e cammina con me? (…) Cerchi di conoscerlo nella sua parola? (…) Perché più stiamo con Lui più cresce il desiderio di rimanere con Lui”

Fioretto
Fermarsi alcuni istanti a contemplare il Crocifisso e l’immagine della Madonna.

Alla Madonna di Loreto (di Benedetto XVI)

Santa Maria, Madre di Dio,
ti salutiamo nella tua casa.
Qui l’arcangelo Gabriele ti ha annunciato
che dovevi diventare la Madre del Redentore;
che in te il Figlio eterno del Padre,
per la potenza dello Spirito Santo, voleva farsi uomo.
Qui dal profondo del tuo cuore
hai detto: “Eccomi, sono la serva del Signore,
avvenga di me quello che hai detto” (Lc 1,38).
Così in te il Verbo si è fatto carne (Gv 1,14).


Così tu sei diventata tempio vivente, in cui l’Altissimo
ha preso dimora corporalmente;
sei diventata porta per la quale Egli è entrato nel mondo.
Dopo il ritorno dall’Egitto qui,
sotto la fedele protezione di san Giuseppe,
hai vissuto insieme con Gesù
fino all’ora del Suo battesimo nel Giordano.
Qui hai pregato con Lui, con le antichissime preghiere d’Israele,
che allora diventavano parole del Figlio rivolte al Padre,
cosicché ora noi, in queste preghiere,
possiamo pregare insieme col Figlio
e siamo uniti al tuo pregare, santa Vergine Madre.
Qui avete letto insieme le Sacre Scritture
e certamente avete anche riflettuto
sulle parole misteriose del libro del profeta Isaia:
“Egli è stato trafitto per i nostri delitti, schiacciato per le nostre iniquità…
Con oppressione e ingiusta sentenza fu tolto di mezzo…
Il giusto mio servo giustificherà molti, egli si addosserà la loro iniquità” 

Già poco dopo la nascita di Gesù,
il vecchio Simeone nel tempio di Gerusalemme
ti aveva detto che una spada avrebbe trafitto la tua anima (Lc 2,35).
Dopo la prima visita al tempio con il Dodicenne
siete tornati in questa casa a Nazaret
e qui per molti anni hai sperimentato
quello che Luca riassume nelle parole: “… e stava loro sottomesso” (Lc 2,51).
Tu hai visto l’obbedienza del Figlio di Dio,
l’umiltà di Colui che è il Creatore dell’universo
e dai Suoi connazionali veniva chiamato ed era “il carpentiere” (Mc 6,3).

Santa Madre del Signore, aiutaci a dire “sì” alla volontà di Dio
anche quando non la comprendiamo.
Aiutaci a fidarci della Sua bontà anche nell’ora del buio.
Aiutaci a diventare umili come lo era il tuo Figlio e come lo eri tu. 
Proteggi le nostre famiglie, perché siano luoghi della fede e dell’amore;
perché cresca in esse quella potenza del bene di cui il mondo ha tanto bisogno. 
Proteggi il nostro Paese, perché rimanga un Paese credente;
perché la fede ci doni l’amore e la speranza che ci indica la strada dall’oggi verso il domani.
Tu, Madre buona, soccorrici nella vita e nell’ora della morte.

Amen.