La Parola

State attenti, vegliate, perché non sapete quando sarà il momento preciso. È come uno che è partito per un viaggio dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vigilare. Vigilate dunque, poiché non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino, perché non giunga all’improvviso, trovandovi addormentati. Quello che dico a voi, lo dico a tutti: Vegliate!». Mc 13,33-37

Un segno: “il dolce tempo dell’attesa”

“Fate attenzione, vegliate”! Inizia il tempo di Avvento, tempo di attesa… Per noi è semplice, “troppo” semplice: attendiamo Gesù.
Ma siamo veramente capaci di attendere, di vegliare, di essere cristiani desti e pronti?
Sembra un’osservazione a tratti banale, ma, purtroppo, più reale che mai: ormai, dati i ritmi pressanti che viviamo, facciamo fatica ad attendere… vogliamo tutto, subito. Perdiamo la pazienza e siamo continuamente distratti dagli impegni che ci assillano, con il rischio di dimenticarci delle cose belle, di abituarsi e di non stupirci più. Il tempo di avvento è un “tempo di Grazia”: è ora di fermarci un poco, di renderci conto che ogni momento della nostra vita è prezioso, unico. È il tempo dove, certo, attendiamo il Signore che torna per noi, ma non solo alla fine della storia, già ora, adesso. Vivere bene questo tempo è imparare ad attendere e riconoscere che continuamente il Signore Gesù torna sempre nella nostra vita, quotidianamente… questo momento diventa allora il “tempo per darci tempo” di attendere, stupirci, e accogliere quel Dio che, facendosi uomo come noi eccetto nel peccato, continuamente bussa alla porta del nostro cuore per rimanere sempre con noi.

Una Storia: “Il filo di cotone”

C’era una volta un filo di cotone che si sentiva inutile. «Sono troppo debole per fare una corda» si lamentava. «E sono troppo corto per fare una maglietta. Sono troppo sgraziato per un Aquilone e non servo neppure per un ricamo da quattro soldi. Sono scolorito e ho le doppie punte… Ah, se fossi un filo d’oro, ornerei una stola, starei sulle spalle di un prelato! Non servo proprio a niente. Sono un fallito! Nessuno ha bisogno di me. Non piaccio a nessuno, neanche a me stesso!». Si raggomitolava sulla sua poltrona, ascoltava musica triste e se ne stava sempre solo. Lo udì un giorno un mucchietto di cera e gli disse: «Non ti abbattere in questo modo, piccolo filo di cotone. Ho un’idea: facciamo qualcosa noi due, insieme! Certo non possiamo diventare un cero da altare o da salotto: tu sei troppo corto e io sono una quantità troppo scarsa. Possiamo diventare un lumino, e donare un po’ di calore e un po’ di luce. È meglio illuminare e scaldare un po’ piuttosto che stare nel buio a brontolare». Il filo di cotone accettò di buon grado. Unito alla cera, divenne un lumino, brillò nell’oscurità ed emanò calore. E fu felice.

Non aver fretta, aver pazienza, attendere ci rivela le piccole/grandi cose alle quali siamo chiamati… attendiamo… la posta in palio è la felicità (con Gesù).

Un Impegno

Sarà un po’ difficile… come famiglia vogliamo porci un obbiettivo: semplice ma da realizzare a fine settimana. Serve un obbiettivo, una meta, un interesse condiviso (un momento di preghiera insieme, una camminata, andare a trovare una persona cara, giocare insieme…) che, però, non vogliamo fare subito… aspettiamo una settimana, attendiamo quel momento: un momento che “coltiverà” la nostra attesa – rendendola gioiosa – e ci darà la gioia di stare insieme… sempre accanto a Gesù (è Lui che sta sempre accanto a noi e cammina con noi)!

La Preghiera

Signore Gesù, insegnaci ad attendere, ad attenderTi nella nostra vita.
Insegnaci a riconoscere quanto è prezioso il nostro tempo.
Insegnaci a stupirci, perché Tu, stai sempre con noi,
cammini accanto a noi, Resti sempre in noi.
Signore Gesù, mentre Tu ti doni a noi,
donaci la forza e il coraggio di usare bene il nostro tempo,
per far conoscere al mondo – che ci attende –
la bellezza dello stare con te… sempre.
Amen.