La Parola

Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, è simile a un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa non cadde, perché era fondata sopra la roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, è simile a un uomo stolto che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde, e la sua rovina fu grande».
Mt 7,21.24-27

Il Commento al Vangelo

Sono soffiati i venti, e hanno straripato i fiumi. Da mesi conviviamo con la paura, abbiamo stravolto le nostre abitudini, e sperimentato la fragilità della nostra fede, la povertà delle nostre iniziative, il limite della nostra pastorale. E durante i mesi di quarantena abbiamo dovuto riscoprirci credenti perché diventati tutti non-praticanti. E imparare a pregare, a incoraggiarci, a non disperare. Così la Parola è diventata luce ai nostri passi, non soprammobile della quotidianità, ma sorgente per avere una chiave di lettura di quanto ci stava e ci sta succedendo. E se la nostra casa interiore è crollata alla prima onda inattesa. Possiamo, ora rifondare le nostre vite sulla Vita, rileggere le nostre azioni alla luce dell’Amore, fare della fede la pietra angolare delle nostre scelte. Le parole vuote non ci servono a nulla, né le devozioni che non si appoggino alla roccia. È tempo di ricostruire.