Sant'Elisabetta, Regina d'Ungheria e Patrona OFS    Amici miei, che grazia poter profittare di un’altra quaresima, poter rimediare ai tanti errori commessi e ricominciare tutto daccapo.
   Il Santo Padre c’invita ad imitare Gesù nell’Eucarestia, Gesù che si fa cibo di Vita. Ma il cibo si distrugge per far vivere. E i Cristiani oggi sono invitati a farsi “eucaristia” per far vivere i fratelli.

 

   Quest’anno ricorre l’ottavo centenario della nascita di Santa Elisabetta d’Ungheria, una Santa che dall’Eucarestia attingeva ispirazione e forza, ma anche la grazia di sapersi immolare per gli altri, specie se poveri, orfani, malati o pellegrini.
   Un vero, grande modello. Giovanni Paolo II così si rivolgeva ai giovani in occasione dei 750 anni della morte della Santa: “Mi rivolgo a voi, giovani cattolici. Osservate Elisabetta d’Ungheria e cercate di scoprire il mistero della sua vita. …Abbiate il coraggio di dare vita a Cristo e in Lui ai fratelli. …Guardatevi attorno attentamente nell’ambiente in cui vivete, poi negli ospedali, nei focolari familiari spenti, negli istituti di carità: troverete un fratello anziano, un malato solitario, un invalido rifiutato dai parenti, un malato nel corpo e nella mente; in essi potrete servire il Cristo. “Ogni volta che avrete fatto queste cose ad uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me.”(Mt 25,40). Elisabetta in appena 24 anni con la grazia di Dio fece cose incredibili. A 4 anni portata in Turingia, promessa sposa a Ludovico IV di 10 anni, sposa a 14, madre a 15, vedova e povera a 20.
   Divenuta terziaria francescana si dedicò totalmente ai poveri e ad appena 24 anni poté ritornare al suo Signore splendente di gloria. Bambini, giovani, adulti, tutti abbiamo molto da imparare da una così grande figura.

i frati