Il Servo di Dio P. Antonio M. Dota ebbe l’ansia della propria santificazione. Anelò all’amore di Dio e lo ricercò con ardore e senza posa con la preghiera (visse in abituale preghiera e il coro della chiesa fu il luogo dove trascorse gran parte della sua vita), con il sacrificio unitamente a dure penitenze corporali e con la pratica delle virtù, in particolare dell’umiltà e semplicità. Ispiratore e centro della sua vita fu Gesù, nostro Redentore,

Maestro e modello. ll primo pensiero della sua giornata era sempre al suo “amorosissimo Gesù” e l’ultimo alla sera era la visita a Gesù Sacramentato in Chiesa. I misteri di Gesù nell’Eucarestia e del Crocifisso furono i centri vivificanti della sua vita spirituale. Fu devotissimo della Passione di Gesù: volle che almeno una delle meditazioni giornaliere della comunità fosse sulla Passione di Gesù e non mancava ogni giorno di praticare il Pio Esercizio della Via Crucis. La devozione e la fiducia nella Madonna fu pari a quella verso Gesù. Nelle situazioni difficili ad essa faceva ricorso sicuro di essere esaudito. Sempre stringeva la Corona del Santo Rosario tra le mani e pregava la Mamma Celeste con la preghiera che tanto piace a Lei: il S. Rosario. Fu molto devoto del Serafico Padre San Francesco, prendendolo continuamente come modello di vita, e di S. Antonio di Padova, in onore del quale compose un inno che ancora si canta nella nostra Valle Vitulanese.

Il prossimo era per lui la realtà concreta della presenza di Gesù in terra.

Perciò amava e stimava ognuno con naturalezza e disinvoltura. Specie verso chi era in difficoltà, faceva sentire la sua presenza consolatrice.

Programma di tutta la sua vita: operare il bene ed evitare il male.

Un’accesa devozione nutrì per le Anime Sante del Purgatorio studiandosi continuamente di suffragarle in mille maniere. Le sue opere buone e le pratiche della pietà non erano mai disgiunte da questa finalità.

Tra i mezzi di santificazione che praticò e inculcò agli altri merita grande considerazione la lettura spirituale, preferendo la vita dei Santi dando anche una spiegazione: “Nella vita dei Santi troviamo i precetti della Spiritualità applicati e tradotti in pratica – diceva – …gli esempi convincono e traggono più dei semplici precetti”.

La perla più fulgida che brilla in fronte a quest’umile francescano è lo zelo apostolico; fu un vero apostolo. Era intensamente bruciato dalla fiamma di conquistare anime a Dio, di comunicare ad esse Gesù, di vederle tutte in grazia di Dio. L’apostolato che formò la sua attività principale, oltre quella della formazione dei giovani frati novizi, fu quella del Confessionale. Le anime (specie gli uomini) circuite con mille sante astuzie, attratte nell’orbita della sua Santità, finivano per arrendersi e ritornare a Dio.