Domenica 12 gennaio 2014, Festa del Battesimo del Signore, l’Arcivescovo di Benevento S. Ecc. Mons. Andrea Mugione ha promulgato l’Editto con il quale informa la Comunità dell’Arcidiocesi della sua volontà di dare inizio al processo canonico per la causa di beatificazione e canonizzazione del Servo di Dio Fr. Isaia Columbro, Sacerdote professo della nostra Provincia dei Frati Minori del Sannio e dell’Irpinia “Santa Maria delle Grazie”.

 

Padre Isaia nacque a Foglianise (BN) l’11 febbraio 1908; nell’autunno del 1919 venne ammesso al Collegio Serafico dei Frati Minori della Provincia di Santa Maria delle Grazie ed il 1° novembre 1924 entrò nel Noviziato a Vitulano (BN). Il 3 novembre 1925 emise la Professione temporanea e il 15 settembre 1929 i voti solenni. Il 25 luglio 1931 fu ordinato presbitero da S. Ecc. Mons. Adeodato Giovanni Piazza.

Nei suoi 73 anni di sacerdozio, dei quali più di sessanta trascorsi nel Convento della Valle vitulanese, per la sua disponibilità all’ascolto e alla guida spirituale, si acquistò la stima e l’amore di tantissimi fedeli. La sua fama di santità, di cui già in vita era circondato, si è accresciuta dopo la morte. Per tale ragione, la nostra Provincia dei Frati Minori del Sannio e dell’Irpinia, attraverso il Postulatore generale dell’Ordine dei Frati Minori, il Rev. Fr. Giovangiuseppe Califano, ha chiesto ufficialmente all’Arcivescovo di Benevento di istruire una canonica Inchiesta sulla vita, le virtù e la fama di santità e dei segni di Fr. Isaia Columbro, in vista della sua beatificazione e canonizzazione.

Con la promulgazione dell’Editto, S. Ecc. Mons. Andrea Mugione ha accolto tale istanza, dopo aver ottenuto l’assenso dei Vescovi della Conferenza Episcopale Regionale della Campania ed il Nulla Osta della Congregazione delle Cause dei Santi.

Mentre ringraziamo il Signore per il dono che ha fatto a tutti noi del ministero di Padre Isaia, e l’Arcivescovo di Benevento per aver accolto le molteplici istanze e richieste di avvio della causa, a ciascuno è chiesto ora di cooperare, per quanto compete e secondo ciò che è richiesto dall’Editto, ma soprattutto di accompagnare questo cammino con la preghiera.