Fin dai primi passi posti nel mondo a partire da Assisi, il nascente Ordine dei Frati Minori si riuniva periodicamente in Capitolo intorno alla Porziuncola. Alcuni Capitoli sono particolarmente noti (cf. il Capitolo delle Stuoie) per l’importanza che hanno assunto per la Fraternità mondiale che con Francesco vivente si confrontava sulla propria vita e come meglio servire il Vangelo.

Inizia oggi il Capitolo generale dei Frati Minori che si terrà a Santa Maria degli Angeli, ancora intorno alla Porziuncola, da oggi, 10 maggio, al 7 giugno. Un tempo lungo e denso di attività per i Ministri provinciali che da tutto il mondo giungono per riunirsi con l’attuale Ministro generale ed il Definitorio.

Una serie di lavori che prevedono un primo momento di ascolto della situazione attuale, così come sarà riportata dagli attuali organi di governo dell’Ordine che ne hanno avuto responsabilità in questo sessennio passato. Preziosi strumenti di partenza per discutere su come vivere con frutto e fedeltà la nostra vocazione di Frati Minori.

Secondo il programma, nella mattinata di giovedì 21 maggio ci sarà l’elezione del Ministro generale, a cui seguirà – nei giorni successivi – quella del Vicario e dei Definitori. I Frati Minori potranno, così, celebrare insieme la Festa di Pentecoste con il nuovo governo dell’Ordine alla Porziuncola.

Per i momenti di maggior importanza, quale l’apertura e la chiusura del Capitolo e domenica di Pentecoste, vi sarà una liturgia eucaristica comune nella Basilica della Porziuncola. Durante gli altri giorni si pregherà insieme nei vari gruppi linguistici celebrando, a turno, la S. Messa nella cappella della Porziuncola. Sono previsti anche momenti di preghiera a San Damiano, Santa Chiara e alla Basilica di San Francesco.

Ci saranno anche dei momenti ricreativi. Uno del tutto speciale, perché ricreativo dello spirito, sarà l’Udienza che Papa Francesco ha concesso ai Frati capitolari durante la terza settimana del Capitolo.

A tutti gli amici e simpatizzanti di Francesco d’Assisi, a coloro che hanno a cuore il bene dell’Ordine e di tutta la Chiesa, ed in particolare ai fratelli dell’OFS, chiediamo di pregare fin da oggi perché scenda lo Spirito Santo – che Francesco amava definire “Ministro generale dell’Ordine” – sui Frati capitolari e li trovi docili per accogliere la Volontà del Padre.

Vieni, o Spirito Creatore,
visita le nostre menti,
riempi della tua grazia
i cuori che hai creato.

O dolce Consolatore,
dono del Padre altissimo,
acqua viva, fuoco, amore,
santo crisma dell’anima.

Dito della mano di Dio,
promesso dal Salvatore,
irradia i tuoi sette doni,
suscita in noi la parola.

Sii luce all’intelletto,
fiamma ardente nel cuore;
sana le nostre ferite
col balsamo del tuo amore.

Difendici dal nemico,
reca in dono la pace,
la tua guida invincibile
ci preservi dal male.

Luce d’eterna sapienza,
svelaci il grande mistero
di Dio Padre e del Figlio
uniti in un solo Amore.

Amen.

 

V. Manda il tuo Spirito e sarà una nuova creazione.

R. E rinnoverai la faccia della terra.

 

Preghiamo:

O Dio, che hai istruito i tuoi fedeli, illuminando i loro cuori con la luce dello Spirito Santo: concedi a noi di avere nello stesso Spirito il gusto del bene e di godere sempre del suo conforto.
Per Cristo nostro Signore. Amen.

 

Cos’è un Capitolo?

Dal 8° secolo i monaci benedettini si radunavano, dopo l’ora di Prima nella prima mattinata, per ascoltare la lettura di un “capitolo” (capitulum) of the Rule for Monks of St. Benedict. Poco a poco, lo stesso raduno della comunità monastica veniva designato “il capitolo” (del monastero), e il luogo dove si radunava “la sala capitolare.”

Nei monasteri c’erano due tipi di capitolo. Uno serviva per la consultazione: l’abbate o abbadessa chiede il consiglio della comunità in riguardo ad un argomento. L’altro tipo di capitolo serviva per la formazione: l’abbate o l’abbadessa faceva un commento sul significato del brano della Regola appena letto.

Il “Capitolo generale” fu stabilito dai monaci Cistercensi nel 1195. Tutti gli abbati cistercensi si radunarono una volta all’anno nell’abbazia di Cîteaux, Francia. Nel 1215 il Concilio Laterano IV (nel canone 18) ha stabilito che tutti gli Ordini religiosi celebrino “capitoli” a scadenza regolare (annuale, triennale, ecc.) seguendo l’esempio dei Cistercensi, come mezzo di promuovere la riforma della vita religiosa.

Così la parola “capitulum” nei tempi di san Francesco aveva già acquistato un significato e godeva di una lunga e variata tradizione. Dal 1209 fino al 1217, circa, si celebrava un “Capitolo generale” due volte l’anno: nella festa di Pentecoste (maggio-giugno); e nella festa di san Michele (29 settembre). In un periodo successivo (1218-1223) i Ministri d’Italia e regioni confinanti celebravano ogni anno un capitolo a Pentecoste, e si celebravano anche “capitoli provinciali” ogni anno nella festa di san Michele. Ogni tre anni i Ministri delle Province “oltre le Alpi” assistevano al “capitolo generale” alla Porziuncola. La nostra solita pratica oggi stabilisce un Capitolo nella Provincia o Custodia ogni tre anni, e un Capitolo generale ogni sei anni.