La Parola

In verità vi dico: tra i nati di donna non è sorto uno più grande di Giovanni il Battista; tuttavia il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui. Dai giorni di Giovanni il Battista fino ad ora, il regno dei cieli soffre violenza e i violenti se ne impadroniscono. La Legge e tutti i Profeti infatti hanno profetato fino a Giovanni. E se lo volete accettare, egli è quell’Elia che deve venire. Chi ha orecchi intenda.
Mt 11,11-15

Il commento al Vangelo

È violenta la vita.
E la violenza abita in ciascuno di noi, come un taglio nell’anima, come una cicatrice che ci accompagna. Possiamo imparare a domarla, a ignorarla, a contenerla, oppure può sfociare in rabbia o in vittimismo, che è una rabbia repressa e negata. Non esiste un luogo dove non confrontarci con la violenza, perché ci abita. Gesù vede la violenza nei confronti del regno, riferendosi alla tragica fine dei profeti, del Battista in particolare. Una violenza da parte del “mondo”, della parte oscura della realtà che irride alla luce, che la nega, che tenta di spegnerla. Ma, anche, parla di una violenza necessaria per impadronirsi del regno. Non spaventiamoci, allora, se vivere la vita bella del Vangelo (seriamente) crea qualche malumore. La fede è per persone forti, che usano l’energia interiore domi- nante per cercare Dio e accoglierlo, non per imporsi al mondo.

4×5 original