San Giovanni della Croce, religioso e dottore della Chiesa

Liturgia della Parola

 

Is 41,13-20; Sal 144; Mt 11,11-15

La Parola del Signore

…è ascoltata

In quel tempo, Gesù disse alla folla: «In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui. Dai giorni di Giovanni il Battista fino ad ora, il regno dei cieli subisce violenza e i violenti se ne impadroniscono. Tutti i Profeti e la Legge infatti hanno profetato fino a Giovanni. E, se volete comprendere, è lui quell’Elia che deve venire. Chi ha orecchi, ascolti!».

…è meditata

Da oggi, i brani del Vangelo ci parlano di Giovanni il Battista e ci preparano in questo modo a quello che cominceremo a contemplare più direttamente a partire dal 17 dicembre: la venuta del Signore in mezzo al suo popolo.
Giovanni ci viene presentato come il più grande nato da donna, e la sua grandezza è data dal fatto che lui ha vissuto tutta la sua vita per annunciare la venuta del Messia, per predisporre il popolo ad accogliere il Regno di Dio quando si fosse reso presente. Giovanni non viene elogiato perché ha straordinarie capacità, ma perché ha vissuto tutto in funzione di Colui che doveva venire: non ha vissuto per se stesso, ma solo in attesa di Colui che doveva venire, e ha detto a tutti di fare lo stesso. Ma ci viene anche rivelato che il più piccolo del Regno è più grande di Giovanni. Così Gesù ci mostra che non basta impegnarsi solo nell’annuncio: per annunciare è fondamentale prima vivere il Regno, cioè abbracciare la novità di vita che si è manifestata in Cristo.

È questa la grandezza del Regno: che io appartengo al Messia, che Egli è la mia vita già ora, e se da una parte devo sempre predispormi ad accogliere Lui che viene, dall’altra parte devo aderire al Regno come si manifesta. Gesù è il Regno, e chi Gli appartiene è perfino più grande di colui che dice a tutti di predisporsi all’arrivo del Messia, perché l’amore vissuto è più grande dell’impegno di amare. L’amore è un dono a cui si deve cedere e che non si deve meritare, perché ci viene donato gratuitamente e ci rende nuovi solo quando ci attacchiamo a Esso, così come siamo.

…è pregata

Dammi, Signore,
la grazia di riconoscerTi presente nella mia vita
e il desiderio di trovarTi ogni giorno,
affinché io sappia vederTi e correre incontro a Te
per essere con Te una cosa sola
e godere del Tuo amore donato.
Amen.

…mi impegna

Vado a confessarmi.