San Lucio I, papa

Liturgia della Parola

2Re 5,1-15; Sal 41 e 42; Lc 4,24-30

La Parola del Signore

…è ascoltata

In quel tempo, giunto Gesù a Nazaret, disse al popolo radunato nella sinagoga: «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elia, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elia, se non a una vedova a Sarepta di Sidone. C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro».
All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.

…è meditata

Gesù, rientrato nel suo borgo, dove è cresciuto con la sua famiglia, sa di non essere accolto come Messia. In occasione di un raduno nella sinagoga di Nazareth, riprende due episodi della storia della salvezza citati nell’Antico Testamento: una vedova e un lebbroso, due persone che hanno lottato contro ogni speranza e che hanno avuto fiducia in Dio fino al punto di essere esauditi nei loro bisogni.
Con questi due episodi, Gesù lancia una provocazione sul tema della fede intesa come dono elargito a tutti, ma che in realtà sono pochi coloro che lo accolgono in maniera appropriata. Avere fede significa fidarsi ad occhi chiusi…al resto ci pensa il Signore che è Padre e sa di che cosa hanno bisogno i figli.

…è pregata

Signore Gesù,
con il battesimo mi hai donato la fede,
aiutami a fortificarla lungo il cammino della vita
e a riconoscerti sempre nelle realtà più semplici.
Amen.

…mi impegna

Ravvivo la mia fede, riconoscendo il passaggio di Dio nelle piccole cose.