San Panfilo e compagni, martiri

astinenza

Liturgia della Parola

Is 58,1-9a; Sal 50; Mt 9,14-15

La Parola del Signore

…è ascoltata

In quel tempo, giunto Gesù all’altra riva del lago, nella regione dei Gadarèni, gli si accostarono i discepoli di Giovanni e gli dissero: «Perché noi e i farisei digiuniamo molte volte, mentre i tuoi discepoli non digiunano?». E Gesù disse loro: «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno».

…è meditata

Digiunare contro la propria volontà non porta nessun frutto. Chi digiuna volentieri utilizza l’aratro della santità.
Molto sinteticamente così si esprimeva S. Pietro Crisologo, padre della Chiesa. L’immagine dell’aratro è molto efficace, spero che non sia così arcaica da non suscitare la forza che voglio comunicarvi. Questo arnese, sempre esistito nella fatica dell’uomo, lo utilizziamo, oggi, per una coltivazione particolare: il nostro cuore. «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto mentre lo sposo è con loro?» (Mt 9,15). Lo sposo è con noi perché siamo predisposti ad accogliere la sua Parola che ci plasma, ci forma, ci chiede di diventare suoi veri discepoli. L’aratro va fino in fondo a dissodare tutto l’uomo vecchio che c’è nel nostro cuore; seminare nuova speranza in grado di saper accogliere il messaggio che Gesù ci sta comunicando, la sua passione: «Verranno però i giorni quando lo sposo sarà loro tolto» (Mt 9,15). Non ci intristisca la verità della passione di Cristo. È tutto un messaggio di speranza dell’Amore del Padre. Meglio prepariamo il nostro cuore oggi e sempre più grande sarà la nostra gioia di incontrare il Signore nella strada della nostra Emmaus domenicale.

…è pregata

Il digiuno non germoglia se non è innaffiato dalla misericordia. Il digiuno inaridisce, se inaridisce la misericordia. Ciò che è la pioggia per la terra, è la misericordia per il digiuno. Quantunque ingentilisca il cuore, purifichi la carne, sradichi i vizi, semini le virtù, il digiunatore non coglie frutti se non farà scorrere fiumi di misericordia. O tu che digiuni, sappi che il tuo campo resterà digiuno se resterà digiuna la misericordia. Quello invece che tu avrai donato nella misericordia, ritornerà abbondantemente nel tuo granaio. Pertanto, o uomo, perché tu non abbia a perdere col voler tenere per te, elargisci agli altri e allora raccoglierai. Dà a te stesso, dando al povero, perché ciò che avrai lasciato in eredità ad un altro, tu non lo avrai. San Pietro Crisologo

…mi impegna

Oggi mi impegno a realizzare una delle proposte riportata nello schema di mercoledì giorno 6, e seguire Gesù nel cammino della croce partecipando alla Via Crucis Parrocchiale.